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Romanzo psicologico imperniato sugli amori difficili fra Dario e Albertina nella Roma degli anni Dieci, Gli egoisti videro le stampe soltanto tre anni dopo la morte di Federigo Tozzi, grazie alla moglie Emma Palagi che nel 1923 ne curò la prima edizione. A lungo considerato l'ultimo romanzo dell'autore senese, e in qualche modo, quindi, anche il suo punto di arrivo morale, nella ricostruzione filologica di Tania Bergamelli Gli egoisti sembrano invece retrodatabili a quello stesso 1918 nel quale nacquero anche Il podere e Tre croci. Quanto alla questione, decisiva, dell'incompiutezza, se la princeps non poté ricevere una revisione definitiva da parte dell'autore, gli interventi di Emma hanno inciso profondamente sulla fisionomia del testo e sono, pertanto, oggetto di una attenta discussione. Il testo dell'edizione critica si basa sull'originale dattiloscritto, mentre l'apparato genetico registra le varianti a partire dalla prima stesura manoscritta, proiettando nuova luce su uno dei romanzi più difficili di Tozzi.